Cleo era nata nel nostro giardino in un giorno imprecisato di maggio nel 1998. Tanti erano i gatti che vivevano in giardino in quei giorni, una piccola colonia felice.
Eccola qui piccolissima con i suo fratellini Fiore, quello nero, e Figaro, insieme a mia sorella.
Vivevano all'aperto, ma non gli mancava mai una ciotola piena di crocchine e una cuccia riparata.
E lei era una gattina dolcissima, sempre buona e remissiva, non si allontanava mai dal giardino.
Di quegli anni ho pochi ricordi di lei: non si distingueva mai, rimaneva un passo indietro, sempre nascosta.
Non si avvicinava a noi, qualche volta a mia sorella, rimanendo sempre sul chi vive, pronta a scappare, e sempre guardinga per la presenza di Misty, il nostro barboncino nero, che odiava con tutta se stessa.
Anche all'ora della pappa lei non sgomitava per mangiare, aspettava che gli altri avessero finito e poi si accontentava degli avanzi.
Non l'avevamo sterilizzata, e credevamo che non potesse avere cuccioli, e lei ha cresciuto negli anni i vari micini che sono nati, trovati, arrivati in giardino. Era una "mammina" amorevole e attenta, pronta a dispensare, all'occorrenza, anche qualche zampata ammonitrice.
In una settimana tutti i nostri gatti sono diventati angeli, senza che noi potessimo fare nulla... Uno dopo l'altro hanno varcato il Ponte dell'Arcobaleno: tutti, tranne lei.
Lei che era sempre stata l'ultima a mangiare, probabilmente, è stata salvata da questo. Ne ha ingerito si, è stata male, ma la quantità non è stata così elevata da portarcela via... però è rimasta sola!
Ed è stato allora che ha iniziato ad avvicinarsi un po' a quei buffi bipedi che le riempivano la ciotola. Senza farsi avvicinare troppo passava le sue giornate su questo davanzale, il laboratorio di mia sorella, e ci guardava lavorare.
Nel 2008 ci ha fatto un regalo inaspettato: Picasso!
All'improvviso, il primo di Agosto, un miagolio leggero ha riportato l'allegria con quel buffo attaccabrighe e tontolone di Picasso
Lo ha lasciato lì senza tanti riguardi, più morto che vivo, tutto moccioso e scheletrico, tanto che per una settimana il veterinario non ha sciolto la prognosi, e ora ci ritroviamo un gattone di 8 Kg di morbidezza, con un occhietto perennemente lacrimoso.
Fra loro è sempre stato amore e odio, ma certo il nostro "Bully" sa essere insopportabile.
La vera svolta è arrivata a Marzo del 2009 quando ci siamo accorti che non stava bene, camminava con il sederino basso e stava sempre rannicchiata dietro una staccionata. Il difficile è stato metterla nel trasportino, ci abbiamo messo 3 giorni per catturarla, e siamo arrivati appena in tempo: era quasi in setticemia.
Un urto, un calcio o un'auto, le avevano provocato un'emorragia interna, operata d'urgenza le sono stati tolti ovaie, utero e parte dell'intestino.
Quando l'abbiamo riportata a casa ci siamo detti che per qualche giorno sarebbe stato bene se fosse rimasta in casa e le abbiamo preparato una stanzetta per la convalescenza. Sembrava un'indemoniata, salti e acrobazie, così, a malincuore, l'abbiamo riportata fuori, nel box dove aveva sempre passato la notte.
Chissà cosa le ha fatto cambiare idea. Ha scelto da sola, una settimana dopo è entrata in casa e si è seduta sul divano. La prima volta era così impaurita...
Nel giro di un paio di mesi era diventata la Principessa di casa!
Noi le abbiamo dato la possibilità di scegliere, se continuare la sua vita libera oppure diventare una "gatta d'appartamento" e lei ha scelto noi e la nostra casa!
La sua trasformazione è stata totale e inaspettata, ci ha donato un amore immenso, smisurato, pieno di gratitudine, ma siamo noi che dovremmo ringraziarla per averci scelto e per essersi fidata. Spero che non si sia mai pentita di questa scelta.
A Giugno ha cominciato a respirare con affanno e la diagnosi è stata subito durissima: tumore hai polmoni, al massimo 2 mesi di vita. E lei ci ha sorpresi ancora una volta.
Con discrezione e dignità ha affrontato il suo calvario e tutte le cure, ha lottato come una leonessa, e io ho lottato al suo fianco giorno dopo giorno . Due drenaggi al mese le hanno permesso di godere di una vita normale e dignitosa fino a ieri.
Le avevo fatto una promessa, che non avrebbe sofferto e che l'avrei accompagnata: ieri l'ho mantenuta
L'ho lasciata volare via. Quando la veterinaria mi ha detto che la massa aveva cominciato a sanguinare è bastato uno sguardo ai suoi occhi dolcissimi per capire che era giunto il momento.
Ci siamo strette l'una all'altra per un lungo dolcissimo arrivederci, e non l'ho lasciata sola neanche un secondo. Mentre varcava il Ponte ho tenuto la sua zampina fra le mani e le ho fatto quel massaggino ai gommini che le piaceva tanto e che le facevo sempre quando dormiva sulle mie ginocchia.
L'ho portata a casa avvolta in una copertina rosa, le donava il rosa, e adesso riposa in giardino, vicino a tutti gli amici che l'hanno preceduta.
Ho avuto la fortuna di avere tanti gatti ad accompagnare la mia vita, e ancora ci sono Milù e Picasso, ma lei è stata speciale, mi ha insegnato l'amore incondizionato, si è affidata a me e spero di non averla delusa mai, di sicuro so che l'ho amata da morire e che il vuoto che ha lasciato è immenso!
Ciao Principessa! La tua mamy ti amerà sempre...